In questi casi estremi il fallimento non è un’opzione: qualsiasi cosa accada, bisogna sempre avere il controllo per riportare in brevissimo tempo il sistema in uno stato sicuro e, secondo loro, Linux non ha questa caratteristica poiché non ha:

  • Dei requisiti ben definiti.
  • Certificazioni ogni suo singolo driver.
  • Una cultura della sicurezza e nemmeno una della qualità.
  • Un micro-Kernel dove i driver vengano eseguiti con i più bassi privilegi possibili.

Specialmente l’ultimo punto, dicono, è praticamente un errore di progettazione, poiché Linux è monolitico e un driver che vada in errore può mandare in crash il Kernel. La cosa può ricordare un po’ la diatriba tra Torvalds e Tanenbaum negli anni novanta.

  • PiselloSauro@feddit.it
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    1 year ago

    Da utente abbastanza navigato ma ancora alla scoperta di Linux, non mi pare niente di controverso. Esistono altri sistemi operativi e kernel che svolgono molto determinati lavori di Linux. Piuttosto mi pare più sensato sfruttare linux per quello che fa già in modo egregio e lasciare altre mansioni molto più specifiche e importanti a sistemi sviluppati ad hoc

  • Novman@feddit.it
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    1 year ago

    Dipende dall’ambito, come dicevi. L’aerospaziale ha dei requisiti estremamente stringenti e sacrifica le prestazioni alla sicurezza. Usa(va) un linguaggio di programmazione specifico ( ada ). In ambito spaziale i chip sono progettati apposta. Lentissimi, ma resistenti alle radiazioni. Che il so non sia adatto ci sta.